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ECOLIBERI DA BOLLETTE – Quattroruote.it

Ecologica, smart, sostenibile. Energeticamente indipendente. La casa
del futuro è ormai dietro l’angolo. E arrivarci con un veicolo elettrico
o ibrido, fare un pieno economico e ripartire è una realtà sempre più vicina

–  di Nicoletta Melone

a pannelli fotovoltaici sul tetto e un’auto a impatto zero nel box che fa il pieno di kilowatt senza prosciugare lo stipendio. Sempre connessa

alla rete? Sì, ma non a quella elettrica. Meglio l’autosufficienza. E non dover più pagare salate bollette per l’energia consumata. A promettere una rivoluzionaria casa “off grid ready“, in grado di produrre da sola tutta la forza necessaria, sia per i consumi domestici sia per l’auto con le batterie, è Ecolibera, ambiziosa proposta immobiliare del Gruppo Finlibera. Si tratta di un’abitazione «potenzialmente scollegabile dalla rete elettrica anche per la mobilità a quattro ruote», spiegano i responsabili del progetto. Decisi a vendere, più che un tetto (fotovoltaico) e quattro mura, un modello di vita. Case monofamiliari indipendenti e autosufficienti: con l’orto idroponico indoor per coltivare verdure a chilometro zero tutto l’anno e una macchina che va a energia pulita, come il frigorifero o il riscaldamento. Abitazioni vendute, chiavi in mano, con la “e-station” in garage per fare rifornimento al parco auto di famiglia. Punto di partenza: la domanda di ibride ed elettriche è in crescita e per mantenere la freccia all’insù occorre moltiplicare i punti di ricarica. Sulle strade, ma anche a domicilio. Usando, in questo caso, l’energia “fai da te” prodotta da un impianto fotovoltaico fino a 20 kW e sistemi di accumulo ad alto rendimento, come i Tesla Powerwall 2, forniti di serie nei box e garage delle proposte abitative di Ecolibera. Il progetto è partito: ville di diverse dimensioni sono in costruzione anche alle porte di Milano (Casarile), Lodi (Brembio) e Como (Cirimido). I prezzi? A partire da 240 mila euro per la villetta di Brembio, 128 metri quadrati per cinque locali (due bagni, 30 metri di garage e wall box con doppia spina). Soluzioni più ampie, come quella di Casarile, costano quasi il doppio, ma molto dipende dalle personalizzazioni scelte. La proposta aspira a tagliare non solo la bolletta della luce, ma anche il mutuo, con eventuale zona da mettere a reddito attraverso una sorta di affitto garantito (in nome dell’indipendenza anche economica). C’è anche la versione che punta sulla bioedilizia, con la costruzione realizzata in legno, canapa e calce. Dimore diverse con una caratteristica comune: anima green e box con postazione di ricarica. Il consiglio tra le righe degli ideatori è all’altezza: «Parcheggiateci una Tesla». Pierpaolo Zampini, ad di Finlibera con Dario Mortini, non a caso è il vicepresidente di Tesla Owners Italia: «Il fatto di ricaricare l’auto a casa e di poter contare su almeno 400 km di autonomia in partenza è fondamentale», dice. E il risparmio, sottolinea, è assicurato: «Nell’arco di trent’anni, percorrendo circa 20 mila chilometri all’anno con il veicolo ricaricato alla wall box, si arrivano a risparmiare almeno 35 mila euro. Quanto ai consumi domestici, con una casa Ecolibera, rispetto a un’abitazione tradizionale il risparmio è di 135 mila euro». Senza contare i vantaggi per l’ambiente. Non andate a dire a Zampini che l’auto elettrica è roba per ricchi: «Sul lungo periodo, l’investimento paga. Se si considerano assicurazione, bolli, tagliandi, Area C, carburante eccetera, un’auto di livello medio- alto arriva a costare in dieci anni (200 mila chilometri) circa 95 mila euro. Una Tesla Model 3, al massimo 55 mila». Una cosa è certa: il garage dove rifornirla c’è. Per il momento si compra sulla carta: per vedere le prime abitazioni completate bisognerà aspettare l’estate. Sarà la fine dell’ansia da ricarica: secondo una ricerca condotta a Milano, la range anxiety colpirebbe già un proprietario di auto elettrica su sei.

WALL BOX DI SERIE

Se nel caso delle abitazioni Ecolibera (vedere l’articolo a sinistra), la Tesla si limita a fornire le wall box, c’è già chi ha preso strade differenti. A cominciare dalla Honda che, già nel 2014, ha presentato in California una sofisticata smart home dotata di pannelli solari, mettendola a disposizione di una famiglia, Jazz elettrica in garage compresa. L’Audi, invece, ha varato un anno fa un progetto pilota (Audi Smart Energy Network) nei pressi della propria sede di Ingolstadt e in una località della Svizzera. Anche qui, spazio aperto al “dialogo” tra abitazione (pannelli solari e accumulatori) e batterie dell’auto elettrica, con un software capace di bilanciare i bisogni di tutti. La moglie accende la lavapiatti? Il sistema stacca il rifornimento dell’auto. L’interconnessione coinvolge anche la rete elettrica generale, accumulando e bilanciando l’energia di casa, ottimizzando i servizi e abbattendo i loro costi. Con un progetto pilota partito da Hagen (Germania), Renault e Nissan hanno disegnato un sistema capace di connettere le auto alla comunità. A far da ponte è stata una Leaf dotata della tecnologia vehicle-to-grid, la ricarica bidirezionale che fa dell’auto elettrica, al bisogno, una riserva di energia da sfruttare in caso di prolungati black out. Al Fenice Green Energy Park di Padova, cinque ettari di terreno dedicati stabilmente alle energie pulite, è stato presentato il progetto Vehicle to home: a fornire energia alle abitazioni di canapa e calce erano auto trasformate, come la Fiat Panda dotata di un motore elettrico. Non c’è casa del futuro senza un eco-veicolo nel vialetto: a gennaio, alla Klimahouse, fiera dell’edilizia sostenibile che si tiene a Bolzano, con il nome di biosPhera Equilibrium è stata presentata un’unità abitativa itinerante ed energeticamente autonoma (per spostarla, però, occorre il tir). L’auto collegata alla sua spina era una Mini Countryman plug-in. A forma di parallelepipedo rettangolo, i suoi 43 metri quadrati di superficie hanno fatto tappa anche in piazza Beccaria (a sinistra) in occasione della Milano Design Week.

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